Nel mese di Marzo 2023, con il contributo scientifico del CNR (Dipartimento di Ingegneria, ICT e Tecnologie per l’Energia e Trasporti), dell’Osservatorio Smart City e dell’Osservatorio Startup Intelligence del Politecnico di Milano, il Gruppo TIM ha pubblicato uno studio sulle “Smart City” che fotografa la situazione in Italia di un mercato che già nel 2022, a livello globale, valeva oltre 500 miliardi di dollari e che entro il 2027, si stima varrà 1000 miliardi di dollari.
Nel 2022, solo in Italia, gli investimenti nell’ICT rivolti alla trasformazione delle città valevano circa 800 milioni di euro e nel 2027 si prevede arriveranno a 1,6 miliardi di euro. Nei programmi europei, al riguardo, sono stati destinati fondi per circa 100 miliardi di euro cui si aggiungono altri 2,5miliardi di euro, previsti dal PNRR, per le città metropolitane.
Si tratta di una trasformazione che negli ultimi tre anni, sta coinvolgendo sempre più comuni che stanno iniziando a progettare Smart City per garantire la sostenibilità, il benessere, la sicurezza, lo sviluppo del proprio territorio con un occhio alle grandi sfide che da sempre occupano l’attenzione delle pubbliche amministrazioni. Del resto la Smart City è una città che gestisce le risorse in modo intelligente che mira a divenire sostenibile, energicamente autosufficiente, attenta alla qualità di vita dei suoi cittadini e attrattiva.
Nel mondo, oggi, le città producono oltre il 75% dei rifiuti globali, consumano il 75% dell’energia disponibile e producono l’80% dei gas serra che circondano il pianeta. Secondo le stime del Centro Studi TIM tra il 2023 e il 2027, in Italia, l’utilizzo delle tecnologie digitali, es. 5G e IoT, che consentiranno alle metropoli di trasformarsi in Smart City permetteranno di ridurre significativamente tutti questi parametri agendo direttamente sull’efficienza di processi e servizi. Solo per citare qualche numero, sul trasporto pubblico e privato, contribuiranno a ridurre di circa 6,5 miliari di euro di costi legati alla gestione del traffico cittadino. Attraverso una maggiore automazione dei sistemi di guida e tempestività di soccorsi nei casi di incidenti stradali, sono previsti minor costi sociali, sanitari e amministrativi, per circa 3 miliardi di euro. Una diminuzione di 1,95 miliardi di euro è invece la stima sui costi dell’illuminazione pubblica, mentre 160 milioni di euro saranno i risparmi sulla raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Lo studio sottolinea la sfida che tutti gli stakeholder coinvolti in questo processo di trasformazione dovranno affrontare – mondo accademico, centri di ricerca, specialisti del settore, tecnici, project manager, amministrazioni pubbliche, startup, aziende, etc. –, quella di garantire la nascita di ecosistemi caratterizzati da progetti, programmi e portfolio perfettamente integrati tra di loro. Il documento, tra le altre cose, fornisce anche una panoramica italiana, sugli ambiti progettuali sui quali c’è una maggiore concentrazione di investimenti.
Riguardo l’approccio “olistico”, questo è fondamentale per regolamentare e realizzare la perfetta sinergia dei molteplici fattori (territoriali, urbani, sociali, normativi, di privacy, tecnologici, etc.) che costituiscono la natura stessa di una Smart City. La città è un sistema urbano che al tempo stesso si iscrive nella storia, nella cultura dei territori, nell’economia e nella socialità che i luoghi promuovono. Se è l’efficienza l’obiettivo, emerge la necessità di adottare uno sguardo sistemico che sappia confrontarsi con la complessità, vale a dire, con tutti quei fattori interrelati e interdipendenti che nel condizionarsi vicendevolmente, influenzeranno il grado stesso di sostenibilità della Smart City. Un esempio su tutti, solo a livello tecnologico per sfruttare appieno le informazioni che deriveranno dalle innumerevoli reti di sensori, servirà integrarle tramite una regia tecnologica gestionale e multidisciplinare unica che faccia interloquire tutti i mondi (5G, IoT, Cloud, IA, Cybersecurity, etc.) nel pieno rispetto della privacy e delle normative europee previste al riguardo.
Da qui l’importanza di questo studio per aiutare soggetti pubblici e privati a riflettere, non solo sul concetto stesso di Smart City e la sua rilevanza. Ma a quantificarne gli impatti economici, urbani e le ricadute sulla vita dei cittadini. Il tutto per permetterci di focalizzare un tema cruciale per i problemi che affliggono la società attuale e in particolare, per tutti coloro che si occupano di progetti.
Di seguito il link dove scaricare il report: