Qualità Manageriali e Leadership nel ruolo di Project Manager – La valutazione delle competenze psicologiche e come riconoscere la “Toxic Leadership”

Grande affluenza ieri 4 giugno in occasione della ripresa degli Aperitivi di Project Management, presso la nuova location della Libreria Assaggi a Roma. Tra gli associati intervenuti una decina sono delle new entry per questa particolare tipologia di evento, che favorisce la reciproca conoscenza all’interno del nostro network professionale. Dopo il gradito e ricco aperitivo, il nostro ospite, il Professor Andrea Castiello d’Antonio, ha coinvolto i partecipanti sul tema delle Qualità Manageriali e Leadership nel ruolo di Project Manager, focalizzandosi sulla valutazione delle competenze psicologiche e su come riconoscere la “Toxic Leadership”.

Fin dalle prime fasi lo speaker ha toccato le giuste corde emotive degli associati, che sono intervenuti ripetutamente sul tema, esponendo le proprie opinioni e spesso facendo riferimento a casi realmente vissuti nelle proprie realtà aziendali di leadership malata, tossica o abrasiva. Castiello ha introdotto il tema citando subito il famigerato caso “Enron”, verificatosi nonostante la presenza di un codice etico che enunciava tra i suoi valori il rispetto, l’integrità, la comunicazione e la spinta verso l’eccellenza. Questo è potuto succedere perché si è verificato un deragliamento della leadership, fenomeno studiato da americani, inglesi e soprattutto australiani e ribattezzato come psicopatologia del management. Lo speaker ha poi spiegato le motivazioni che portano la leadership a deragliare: omettere azioni di gestione verso il team e commettere azioni lesive dell’integrità dei collaboratori. Il concetto di leadership è cambiato durante la 2° guerra mondiale, quando uno psichiatra inglese, trovatosi al comando di carri armati sul fronte ha capito che il capo era colui che veniva riconosciuto dal basso e non imposto dall’alto. Ma come fare a difendersi dalla toxic leadership? Bisogna imparare a riconoscere i primi segnali deboli, manipolativi, le imposizioni, le minacce, l’arroganza, cercando di non rimanere isolati e reagire con decisione ai primi attacchi pesanti. Castiello ha poi toccato i temi del workplace bullying, cogliendo alcune analogie del mondo animale; del management by stress, che ottiene il controllo delle persone sovraccaricandole di lavoro ed impedendo di alzare la testa; della perversione dell’autorità di ruolo, relativo alle relazioni up-down che tendono a rimanere fisse nel tempo per convenienza reciproca.

Il piacevole scambio di punti di vista si è chiuso dopo un paio d’ore di conversazione che sono volate via, giusto il tempo di salutarci piacevolmente dandoci appuntamento per il prossimo aperitivo previsto il 25 giugno.

 

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