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Si è svolta la mattina del 20 Aprile presso l’Università Roma Tre la 1° Mattina all’Università 2018 dedicata al tema “Agile Thinking: dallo standard ad un’attitudine mentale”.

Ferdinando Pernarella, Responsabile del Comitato ICT del PMI Central Italy Chapter, ha introdotto i lavori della giornata illustrando ai partecipanti la presenza numerica del PMI, gli Standard, le Certificazioni e le numerosissime attività ed iniziative del Chapter, mentre Stefania Brigazzi, Responsabile del Comitato Eventi del PMI Central Italy Chapter, ha ricordato i prossimi eventi in Calendario.

La parola è passata a Carmine Paragano, Manager NTT DATA e Responsabile del Comitato Operations PMI Central Italy Chapter, che ha presentato l’Agile nel PMBok e  nell’Agile Practice Guide. Partendo dal concetto che l’Agile risponde alla necessità di fare project management in contesti sfidanti con scope variabile, creando valore più che seguendo un piano, ha illustrato come l’approccio si inserisce nelle Aree di conoscenza del PMBok. Ha illustrato le pratiche per implementare l’Agile, il ruolo dell’organizzazione aziendale per implementarle e i diversi metodi Agile per le diverse esigenze. Ci ha parlato di varie tecniche di elicitazione necessarie nell’affiancamento dei diversi momenti di un progetto, di come dar corpo ad un’idea a partire dalla business analysis. Ed è stato proprio sulla fase iniziale del progetto il tema del secondo relatore della giornata, Marco Negri , Manager ICT di Anas. Nel suo intervento sull’Agile Inception, come avviare un progetto Agile, ha sottolineato l’importanza di questa fase e di preferire un approccio che risolva “quick win” il problema giusto che ottimamente un problema sbagliato, evitando di farsi guidare dall’unica soluzione proposta dal cliente.  Rispetto alla documentazione sono preferibili le comunicazioni faccia a faccia con gli stakeholder e a tal fine vengono proposti ai clienti workshop interattivi a cui si pongono 10 domande chiarificatorie fino ad arrivare alla definizione condivisa da tutti dell’obiettivo. Si può dire in conclusione, che è la condivisione dell’obiettivo ad essere importante più dell’obiettivo stesso. La parola è passata a Raffaele Gitto, Mobile & Creative Technology Director per NTT DATA, che ha affrontato il tema del Design-driven approach nei processi di produzione del software, approccio che promuove la collaborazione tra le diverse funzioni aziendali e accorcia i tempi decisionali. Ha presentato una metodologia che prevede l’utilizzo di strumenti come il Design Thinking, il Lean Start-up, insieme allo sviluppo Agile e al DevOps e che consiste di fasi che vanno dal Discovery (sessioni e attività preparatorie che consentono di identificare e comprendere gli utenti target e le loro esigenze) e Concept (in cui tramite workshop collaborativi e strumenti di design si immagina e raffigura la user experience), alle fasi di Prototype, Test, Detailed design e Delivery (in continui Agile stream) e illustrato i benefici della adozione del DevOps e del MVP (minimum viable product). Al termine ci ha illustrato un caso di studio in cui tale metodologia è stata applicata.

Dopo il networking break è stato Andrea Sasanelli, Travel and Transportation Delivery Leader per IBM a parlarci di “Continuous Improvement”, la pietra angolare per l’adozione Agile e DevOps tramite il caso pratico della trasformazione verso l’Agile e il DevOps attuata nella Soluzione Pico, la piattaforma commerciale del cliente Trenitalia. Per la trasformazione l’IBM ha analizzato i principali pain point del progetto identificando macro aree di interesse e ha introdotto l’approccio DevOps per dare valore al cliente in termini di riduzione del time to market, di efficienza, riduzione dei rischi e possibilità di feedback continui da parte del cliente.  Il DevOps è inoltre un prerequisito per le nuove applicazioni digitali (ad esempio applicazioni mobili, cloud ma anche interfacce web in rapida evoluzione) e per i progetti Agile. Tutto ciò ha comportato un difficile cambiamento culturale e l’introduzione di concetti nuovi come l’MVP, il Fail fast, lo Shift-Left e il Continuous improvement, cambiamento che è stato attuato gradualmente e supportato adeguatamente (con attenzione alla comunicazione trasparente, al training, al rewarding) e che è valso la soddisfazione del cliente Trenitalia e dell’utente finale.

L’evento si è concluso con l’intervento di  Luca Romano, Senior Advisor PwC, Direttore Sviluppo Professionale del PMI Central Italy Chapter, che ci ha parlato dell’implementazione Strategica ed il Portfolio adattivo, ponendo il quesito: come poter essere agili (ossia muoversi con facilità, scioltezza, con il pregio della chiarezza, brevità, concisione) e adattivi rispetto all’ambiente circostante a tutte le “magnitudo” aziendali? Nella capacità di essere agili e adattivi ha individuato le responsabilità principali nel top management, nei manager e project manager, e nella metodologia. Il top management dovrebbe sfruttare le nuove opportunità e idee, essere disponibile al cambiamento riconoscendo gli errori, ed essere capace di operare nei diversi ruoli della propria azienda. Il management e il project manager dovrebbero avere un know how non solo manageriale, ma strategico e di business, essere esperti del business del proprio settore. Infine la metodologia, il come si lavora, influenza la capacità di essere agili e adattivi: lavorare per task force anziché fare lunghi piani strategici, fare piani value-driven e favorire l’ampliamento della formazione delle persone a 360° anziché limitarsi al solo training tecnico.

Dopo le domande dei partecipanti Luca Romano ha ricordato il prossimo T&P Meeting che si terrà il 15 Giugno nella stessa Università Roma Tre e che avrà come tema “Il coraggio di cambiare. Governare la trasformazione aziendale”.

Foto show della giornata