Si è svolto Mercoledì 18 Aprile sera il quarto Aperitivo di Project Management dedicato al tema del “Design Thinking Transformation”. Speaker dell’intervento sono state Randa Salem User Experience Design Lead e Operational Decision Manager per IBM e Maria Albena Carlizza, Design Thinking Co-Creator per IBM, entrambe facilitatori e coach nei workshop IBM di Design Thinking.
Dopo l’introduzione di Stefania Brigazzi, responsabile del Comitato Eventi del PMI Central Italy Chapter, l’intervento è stato aperto da Maria Albena Carlizza con la definizione di Don Norman su cosa è il Design Thinking e sulle importanze basilari della identificazione chiara e concisa del reale problema da risolvere, dell’empatia necessaria verso l’utente finale a cui si vuole risolvere il problema, e del lavoro congiunto di un team eterogeneo, per arrivare, valorizzando la creatività di tutti, da un’ampia gamma di potenziali soluzioni ad una soluzione condivisa, che porti il massimo valore con il minimo dei rischi.
La parola è passata quindi a Randa Salem che ha approfondito i principi dell’IBM Design Thinking (il focus sull’utente, la multidisciplinarità dei team e la continua reinventabilità della soluzione) con particolare riferimento alla pianificazione dei progetti, evdenziando le relazioni e sinergie con le metodologie Agile e DevOps e i rischi che si corrono se una di esse non viene adottata congiuntamente alle altre. L’adozione dell’ IBM Design Thinking parte dall’allineamento del team nella comprensione e definizione del problema e arriva alla pianificazione, attraverso brainstorming in cui vengono realizzati artefatti con il semplice ed economico utilizzo di postit e pennarelli. Staheholder Maps, Empathy Map, Scenario Map sono gli artefatti che hanno l’obiettivo di allineare il team nella comprensione e prioritizzazione dei problemi critici dall’utente; tramite Big Ideas, Prioritization Grid e Storyboarding il team converge verso le idee da includere nella soluzione in base al valore per l’utente e alla fattibilità; si arriva infine alla formalizzazione di un piano nell’Experience Based Roadmap e alla definizione di singoli obiettivi della soluzione, gli Hills, misurabili in termine di valore per l’utente. Fattori fondamentali per la riuscita del Design Thinking sono il mindset collaborativo, l’applicazione della metodologia con la guida di un facilitatore, e non da ultimo lo spazio fisico in cui vengono realizzati i brainstorming che deve avere caratteristiche di comodità ed estetica adatte alla condivisione informale delle idee, come nel caso degli spazi appositamente dedicati di IBM.
L’intervento ha stimolato l’interesse dei partecipanti e suscitato domande alle relatrici ed un confronto sullo stato effettivo di diffusione della metodologia in Italia, nell’industria privata e nella Pubblica Amministrazione. Durante la presentazione Giulia Zavattaro Ardizzi ha realizzato una mappa mentale che ne visualizza e racchiude i concetti. La serata si è conclusa con il consueto aperitivo, un momento di incontro e di networking tra i partecipanti.
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