Si è svolto sabato 24 settembre al caffè libreria Empatia di Teramo il secondo evento del Branch Abruzzo dedicato alle letture di project management. Questa volta il Branch si è rivolto a Stefano Cianciotta Economista e Editorialista, presente spesso nelle trasmissioni del Tg 1 Rai ed in particolare a Uno Mattina ed Uno mattina in famiglia, docente di Comunicazione di crisi aziendale all’Università degli Studi di Teramo e Direttore Scientifico del Master in Comunicazione Pubblica e Istituzionale alla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica dell’Università di Perugia.
L’incontro è iniziato con la presentazione del PMI® Central Italy Chapter da parte di Roberto Santicchia volontario del Branch Abruzzo che ha raccontato struttura, numeri ed obbiettivi del nostro Chapter. Ha preso poi la parola Stefano Cianciotta che ha parlato di comunicazione nella Pubblica Amministrazione, partendo proprio da una BAD practice che ha riguardato, nelle ultime settimane, il Ministero della Sanità, con la inappropriata campagna del Fertility Day. Cianciotta si è soffermato sul tipo di organizzazione non adeguata alla campagna, che ha rivelato di avere una scarsa sensibilità verso gli argomenti, di conseguenza il risultato non poteva che essere mediocre e di basso profilo. Ci si è addentrati quindi verso le responsabilità di chi, nella Pubblica Amministrazione deve studiare le strategie di comunicazione in una maniera efficace/efficiente e di come “l’arte della comunicazione” non si possa improvvisare. Un peccato, ha aggiunto, il tema è molto importante e spero, la campagna, possa essere replicata in maniera adeguata (non cercando risorse che lavorino gratuitamente).
Si è accennato anche al rischio ed alla scarsa propensione della nostra società a prevenire e programmare la crisi. “Purtroppo non è nella nostra cultura, dovremmo fare degli sforzi in tal senso atti ad organizzare la popolazione in caso di emergenza”. L’esperienza USA, ha continuato Stefano, ci ha insegnato come negli ultimi anni Obama sia riuscito a vincere le elezioni nel secondo mandato, facendo un grande piano di protezione civile mai effettuato prima nella costa est degli Stati Uniti, soggetta di sovente a uragani e nubifragi. Questo gli è valsa molta popolarità, avendo fatto sì che la popolazione si sentisse protetta.
L’Aquila ad esempio ci ha insegnato che in quei tragici giorni nessuno sapeva cosa fare e dove rivolgersi per avere assistenza ed aiuto. La popolazione in maniera naturale si è ammassata spontaneamente di fronte la Basilica di Colle maggio, luogo non deputato a ritrovo in caso di emergenza, creando così vari problemi logistici anche durante il G8.
Al termine di questa prima parte è stata la volta di Stefania Boni volontaria del Branch Abruzzo che ha raccontato le varie iniziative svolte dal gruppo nel 2016 e di quelle che seguiranno fino alla fine dell’anno, con un nutrito calendario di appuntamenti, ha invitato quindi a seguire le nostre iniziative anche sui canali social, e sul sito del PMI® Central Italy Chapter.
L’appuntamento si è concluso con una lunga chiacchierata/intervista (dalle 11:30 ad oltre le 13:00) tra Antonio Ortenzi, volontario del Branch Abruzzo e consigliere del Comitato Edilizia ed Infrastrutture e Stefano Cianciotta sui temi del suo ultimo libro, ovvero Allenarsi per il futuro: idee e strumenti per il lavoro che verrà. (i due, pur occupandosi di temi diversi sono, compaesani, amici, giornalisti pubblicisti e scrittori)
Che lavoro faremo da grandi? Si è aperta con questa domanda l’ultima parte, domanda alla quale si tenta (riuscendoci) di dare delle risposte nel libro. “In Usa, più di 55 milioni di abitanti sono freelancer nel 2020 saranno più del 40 % della forza lavoro. Le nuove generazioni cambieranno dai 5 ai 7 lavori, alcuni non sono stati ancora inventati.”
Una fotografia, questa, che la dice lunga su quello che ci aspetta nel prossimo futuro. “Il mondo del lavoro contemporaneo sembra richiedere quei caratteri tipici dell’infanzia che abbiamo scordato. Solo riscoprendoli saremo in grado di darci è inventarci il futuro”, il consiglio quindi è stato quello di “rimanere bambini” e di ritornare ad essere curiosi, creativi ed intraprendenti.
Prendendo sempre spunto dal libro si è analizzata la situazione economica Italiana e delle sue imprese soffermandosi sui concetti di “Off shoring e re shoring della manodopera” ed il rapporto del costo della manodopera, materiali e trasporti. Nel nostro paese, ha affermato Cianciotta, il costo della manodopera è esorbitante a causa delle tasse, non si è fatto ancora abbastanza per abbattere il cuneo fiscale, nonostante questo, abbiamo degli ottimi esempi nel nord est che ci fanno capire di come sia importante ripotare la produzione in Italia e di come la manodopera qualificata faccia da leva qualitativa alla produzione manifatturiera, fiore all’occhiello Italiano.
I temi affrontati sono stati molti ed anche le domande da parte di una platea attentissima che proveniva da varie parti dell’Abruzzo. Si è parlato in maniera approfondita di formazione e di come il nostro paese sia ancora attaccato a vecchi stereotipi che ad oggi non sono più sostenibili, facendo un danno enorme alle nuove generazioni. Oggi grazie all’ ICT e lo sviluppo dell’intelligenza collettiva è possibile cambiare paradigma con cervelli sempre più connessi tra di loro che sviluppano il “sapere Ubiquo”. È la fine della scuola così come la conosciamo, i nuovi professori non dovranno più essere coloro che trasferiscono il sapere, dovranno essere dei leader che sviluppano nei giovani una mente critica e creativa. Le nozioni oggi si possono apprendere ovunque. Riferiti ai meno giovani si sono sviluppati, durante l’incontro, concetti di Long Life Training e Long Life Learning e di come questo modo di vivere il mondo del lavoro possa essere una delle chiavi di lettura per allenarsi per il futuro.
L’appuntamento si è concluso con Stefano Cianciotta che si è intrattenuto a parlare con i partecipanti ed a firmare copie del suo libro.