Parterre de roi e tanti partecipanti (più di 70) all’evento sullo Standard Internazionale di Project Management ISO 21500 organizzato dal PMI® Rome Italy Chapter in collaborazione con la prestigiosa Università Luiss Guido Carli, presso la sede di quest’ultima di Viale Romania 21.
Anna Maria Felici (Presidente del PMI® Rome) ha introdotto il tema della giornata e ringraziato i volontari del Gruppo di Lavoro del Chapter sullo standard ISO 21500. E’ poi Maria Elena Nenni (Docente di Project Management and Operation Management presso Luiss) a fare gli onori di casa ringraziando il Board del PMI® Rome Italy Chapter e i soci intervenuti, e riportando i saluti del Direttore della Luiss Business School, Prof. Franco Fontana.
Sergio Gerosa (Direttore Programmi e Sviluppo Professionale del PMI® Rome) ha presentato l’agenda della giornata e ricordato i prossimi eventi del Chapter (tra cui l’Annual General Meeting del 29 Novembre), mentre Alessandro Varesano (Responsabile del Gruppo di lavoro ISO 21500 del PMI® Rome, Senior Project Manager in Ericsson Telecomunicazioni) ha raccontato dell’esperienza vissuta dal team di volontari durante l’attività di redazione internazionale dello standard e ha invitato ad interessanti riflessioni su esempi di contenuti associati alla ISO 21500 sui social network ed in particolare su LinkedIn. A proposito di LinkedIn nuovo traguardo per gli iscritti al Gruppo LinkedIn PMI® Rome: 748 membri!
Col successivo intervento Claudio Rolandi (Professore in SUPSI – Università Professionale della Svizzera Italiana) ha chiarito i concetti di norma (vigente, volontaria), migliore pratica, specifica tecnica, rapporto tecnico, delle sigle ISO-IEC (internazionale), EN (europea), UNI-CEI (nazionale). La norma “descrive come deve essere eseguita un’attività, riporta dunque lo stato dell’arte, non come quell’attività dovrebbe essere eseguita”, la norma “è come la linea di galleggiamento: al di sopra la conformità è garantita, sotto no”. Una norma in media viene elaborata in 3-5 anni di lavoro a causa dell’elevato numero di stakeholder (a livello ISO sono coinvolti 162 paesi). Testimonianza di questa statistica l’ISO 21500: avvio dei lavori il 2006 , pubblicazione il 03 Settembre 2013. Infine i progetti d’interesse del Gruppo di Lavoro UNI CT SERVIZI GL13: traduzione italiana della ISO 21500, stesura della norma di qualificazione degli esperti in gestione progetti, stesura della linea guida per l’affidamento di servizi di Project Management da parte della Pubblica Amministrazione, stesura della norma relativa ai Ruoli nel Project Management.
E’ stata poi Anna Maria Felici (Presidente del PMI® Rome) a relazionare sul framework dell’ISO 21500, attraverso il confronto con gli standard del PMI® di Project, Program e Portfolio Management e con il framework OPM3. Un elemento originale dello standard ISO 21500 è il paragrafo dedicato alle competenze del Project Manager (tecniche, comportamentali, di contesto). Obiettivo della ISO 21500 è la coesistenza con gli standard esistenti.
Ha chiuso la prima parte del seminario Pierluigi Guida (Responsabile di struttura nella Direzione ICT di Rete ferroviaria italiana) con una lectio sul confronto tra ISO 21500 e PMBoK 5ed. La ISO 21500 presenta 39 Processi di Project Management (contro i 47 del PMBoK 5th Ed.). Pierluigi ha segnalato un nuovo processo inerente “la raccolta delle lesson learned” (Area Integrazione) e presentato l’Indice di Congruenza (rapporto tra il numero di elementi autogenerati dallo standard (al numeratore) e la somma tra tutti gli elementi in input, autogenerati, in output – al denominatore). Il calcolo dell’indice evidenzia come il PMBoK sia più congruente (in termini di autoconsistenza) rispetto alla ISO 21500: 77% vs 46%.
Dopo il classico networking break, Maria Grazia Mazzone (Direttore Assicurazione Qualità di SIFI) ha descritto la realtà SIFI (azienda farmaceutica di marchio italiano con 302 dipendenti, 51 ML di fatturato) che anche grazie alla partecipazione al Gruppo di Lavoro internazionale sulla ISO 21500 è matura dal punto di vista dell’organizzazione e dei processi di Qualità e di Project Management. “Gli standard devono essere snelli, applicabili e non una forma di ostacolo per le aziende” e la ISO 21500 è “una speranza per l’Italia in quanto vede finalmente l’azienda nella sua globalità” è stata la conclusione di Maria Grazia.
Nel successivo intervento Francesco Longo (ECSS Technical Authority e Program Manager di ASI) ha riportato un’esperienza di collaborazione tra ASI ed ESI per la stesura dell’insieme di standard ECSS, punto di riferimento per le autorità che lavorano in ambito Spazio. L’importanza dei processi di Tayloring e pre-Tailoring è fondamentale per calibrare la corretta implementazione dei processi di delivery e di Project Management. Lo standard ECSS è product oriented (non entra dunque nel merito delle organizzazioni) e presenta i DRD (Document Requirement Definitions) ovvero i requisiti di schema che i documenti presentati dai diversi fornitori devono contenere. All’intero dei processi di Project Management di ECSS è da segnalare come ogni phase-gate debba essere accompagnato necessariamente da un grado di maturità elevato delle componenti in corso di realizzazione: “un componente una volta inviato nello spazio, non può essere ritirato e mandato in riparazione!”.
Last but not least, è stato Alberto Simeoni (Responsabile della sede UNI di Roma) a condividere con i partecipanti l’organizzazione (associazione privata senza fini di lucro supportata dai Soci, 100 dipendenti), le modalità operative di UNI e le relazioni tra norme UNI, EN, ISO. In accordo al Nuovo Regolamento europeo, le Norme UNI seguono un processo di evoluzione dai prodotti verso i servizi e le Figure professionali.
A chiusura della giornata, un’animata tavola rotonda, moderata da Maria Elena Nenni, sul tema dell’Auditabilità, Certificazione/Certificabilità della ISO 21500 (a riguardo un curioso aneddoto riportato da Pierluigi Guida: in una versione pre-finale era presente la frase che vietava la certificazione / certificabilità della norma, poi eliminata nella versione finale). La chiave di volta, che ha trovato d’accordo tutti gli speaker, potrebbe essere la redazione di una Linea Guida da parte di UNI che integri la norma UNI-ISO 21500.