Sarà stato il titolo di buon auspicio, perché l’evento di sabato scorso 28 ottobre organizzato dal Branch Abruzzo del PMI® Central Italy Chapter è stato davvero un successo, al di sopra delle aspettative!
Il seminario, che si è svolto nell’Auditorium Petruzzi di Pescara, ci ha arricchito con spunti di riflessione preziosi per la creazione di team di successo ed è stata la prima volta che abbiamo affiancato il mondo dello sport al project management.
Dopo l’intervento introduttivo di Venera Monaco, Direttore del Branch Abruzzo del PMI® Central Italy Chapter, i saluti istituzionali di Paolo Mancini, Consigliere dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pescara, e di Matteo Casini, Consigliere della Federazione Italiana Nuoto – Comitato Abruzzo, Stefania Boni, Project Manager dell’evento, ha introdotto il primo entusiasmante intervento della mattinata in cui Luca Romano, Direttore dello Sviluppo Professionale del PMI® Central Italy Chapter, ha condotto una brillante intervista a Patrizia Giallombardo, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di Nuoto Sincronizzato. Una gestione della nazionale molto da dietro le quinte, ma incisiva e manageriale quella della Giallombardo che è riuscita a creare il team che voleva lei, ascoltando i consigli di ogni membro dello staff e degli stakeholder esterni, con ruoli e responsabilità ben definiti in una carta dei valori che tutti, dalle atlete allo staff e ai tecnici, hanno sottoscritto. Il CT ci ha parlato della mole di lavoro da gestire: “Un programma a lungo, medio e breve termine con budget e tempi da rispettare, in cui l’obiettivo è crescere e porsi sempre nuovi traguardi da raggiungere”. E alla domanda: Qual è stata la vera chiave di volta per il gruppo azzurro? ha risposto “La vera chiave di volta ci è stata dopo il cambio di mentalità delle atlete. Quando non arrivava il risultato sperato, ho cercato di far capire alle ragazze che invece di lamentarsi con i giudici bisognava cercare gli aspetti in cui migliorare. L’umiltà e la serietà per me contano molto di più del talento per stare in team”. Nel corso del secondo intervento Elisa Antonioni, Direttore Generale di Sinergie Education, ci ha parlato di Teamfulness, che significa pensare in gruppo, come esperienza dedicata ai team. Ci ha parlato inoltre di Depth Leadership, Leadership del Profondo che significa abbandonare gli stereotipi ed essere autentici, essere se stessi. Elisa ci ha poi spiegato il concetto di Facilitazione come strumento per affrontare il futuro.
Nell’ultimo intervento della prima parte del seminario abbiamo avuto di nuovo il piacere di ascoltare Luca Romano, Direttore dello Sviluppo Professionale del PMI® Central Italy Chapter, che ha calato la sua esperienza da nuotatore nel Project Management: nel nuoto si gareggia da soli, ma si vince solo facendo parte di una squadra! E così è anche per un progetto, che è un insieme di tanti singoli talenti che devono lavorare in modo coordinato, ma che spesso, nei momenti importanti devono performare da soli. Il PM è sempre sul blocco di partenza, ma capiterà anche ad un membro del team di salirci prima o poi! Luca ci ha illustrato anche il concetto di Project Followership come strumento di partecipazione progressiva al progetto: basato su 6 concetti chiave, si parte dal singolo per lavorare bene in squadra.
Dopo la pausa caffè, è salito sul palco del Petruzzi il secondo ospite, Amedeo Pomilio, Vice Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di Pallanuoto. Attraverso l’intervista guidata da Stefania Boni, Amedeo Pomilio ci ha raccontato il cambiamento che ha attraversato il team della nazionale. Fino agli anni ’90, quando lui era ancora giocatore, il coach aveva delega e autorità su tutte le scelte: uno stile di leadership secondo Pomilio efficace, ma poco elastico, rigido. Dal 2010 ad oggi c’è stato un cambiamento che gradualmente ha portato ad un sistema più flessibile, in cui c’è una delega di funzioni ad altri membri dello staff e si tiene maggiormente conto del singolo. Amedeo Pomilio ci ha fatto scoprire il suo stile di leadership vincente che pone un forte accento sulla gestione della comunicazione e i valori del singolo componente del team, che devono esserne alla base, soprattutto i valori umani. Alla domanda: come si lavora sulla motivazione? il Vice CT ha risposto: “Bisogna sicuramente analizzare i momenti di sconfitta e quando si parla è fondamentale la sensibilità”. E sulla gestione dei conflitti nella fase iniziale di formazione del gruppo, Amedeo Pomilio ci ha fornito una nuova chiave di lettura “Per gestire il conflitto devi essere positivo, c’è bisogno di un buon ottimismo di base”.
Il quinto relatore della giornata, Gianluca Di Girolamo, Amministratore di ArgoConsult, ci ha spiegato in cosa consiste il valore di una squadra: sopravvivenza, forza, organizzazione, prestazione, armonia, sfida, complessità, vita. Ha poi parlato dell’importanza del valore del team per il successo aziendale: solo il gruppo organizzato muove verso obiettivi significativi. Ci ha spiegato quali sono i vantaggi del gioco di squadra e come fare per sviluppare il lavoro di squadra, passando attraverso le fasi di maturità dei gruppi, la gestione della complessità e l’insegnamento delle sconfitte.
Jacopo Benedetti, responsabile della Project Management Academy & Integrated Management System in Proger, ci ha proposto un parallelo tra la conduzione di un’azienda e quello di una squadra di calcio, con una divertente trasposizione dei ruoli aziendali sul campo di calcio: da una parte i membri dello staff, con il project leader in porta ed il project manager che guida dalla panchina, dall’altra parte del campo gli avversari con in porta il cliente e in attacco l’ambito, il tempo i costi e la qualità del servizio/prodotto, i vincoli da rispettare. Ci ha poi spiegato l’organizzazione aziendale tramite il confronto con quello di una squadra di calcio.
Nell’ultimo intervento della mattina Bruno Leombruni, Vice President Operation Europe per AptarGroup, ha esordito mostrandoci i valori fondamentali e le regole di leadership dell’azienda, focalizzati sulle risorse, sull’incoraggiamento al lavoro di gruppo e sulla cooperazione a qualsiasi livello. Ci ha parlato del Business Process Management, che è un approccio costruito attraverso dei ruoli ben definiti, il cui cuore è che persone di diversa nazionalità, responsabilità, esperienza, s’incontrano e decidono insieme la soluzione ottimale alle necessità di una singola unità di business/stabilimento o dell’intera multinazionale.
Nell’intervento di chiusura della mattinata,Stefania Boni ha dato appuntamento ai tre workshop pomeridiani.
Insieme a Rosa D’Elia, Psicologa del lavoro e delle organizzazioni i partecipanti al workshop Costruire Ponti – Avventure di senso condiviso hanno avuto l’opportunità di sperimentare e riflettere sulle dinamiche di gruppo quando questo è impegnato a costruire qualcosa insieme. L’attenzione è stata posta sulle sensazioni provate quando si fa qualcosa insieme, sensazioni di empatia, disagio, approvazione, collaborazione etc…. Il workshop si è quindi concluso con alcune riflessioni sul ponte come messaggio di unione e condivisione verso l’altro e con alcune immagini di ponti proposte da grandi artisti.
Il workshop dal titolo Esperienza di Teamfulness è stato guidato dal team composto da Elisa Antonioni, Max Bindi e Andrea Merlino – iFacilitatori. Il workshop ha dato modo ai partecipanti di confrontarsi in un’esperienza innovativa sull’approccio al lavoro di gruppo e di capire come la condivisione sia importante. Con l’aiuto di Max Bindi e Andrea Merlino abbiamo avuto modo di comprendere alcuni aspetti fino ad oggi trascurati: uno di questi è che in un gruppo in cui si delinea una tendenza nasce sempre una linea di pensiero opposta che non deve essere trascurata. Questa esperienza ha dato modo di riflettere su come i gruppi siano in grado di funzionare in maniera efficace e di prendere decisioni di elevata qualità.
Durante il workshop Condividere per raccontare – Storie di gruppo e di sport proposto da Margherita Sassi, Psicologa clinica specializzata in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, i partecipanti hanno avuto modo di mettersi in discussione lavorando sulla cresibilità® sportiva, termine coniato dalla docente, che è l’acronimo di: Creatività, Sensibilità, Qualità. Attraverso una divertente sperimentazione, i partecipanti hanno avuto modo di confrontarsi attraverso un gioco di squadra su questi tre aspetti, mettendo in discussione i punti di vista personali.
Un ringraziamento particolare va a tutti i relatori ed ai docenti dei workshop per lo splendido supporto che ci hanno mostrato collaborando al successo del seminario, agli Enti patrocinatori, che ne hanno riconosciuto il valore formativo, e agli sponsor, che hanno sostenuto la nostra iniziativa: APTAR, ARGOCONSULT, PROGER, SINERGIE EDUCATION, TEKNE e THALES.
Le foto dell’evento