Sabato 20 febbraio, presso la Libreria De Luca a Chieti, si è tenuto un incontro promosso ed organizzato dal nostro Comitato Abruzzo e Molise sul tema della Leadership Femminile, che ha regalato grande soddisfazione a tutti i partecipanti.

Presso la libreria De Luca, davanti ad una platea molto attenta e partecipativa, sono intervenute l’Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Chieti, Emilia De Matteo, e la Luciana d’Ambrosio Marri, sociologa del lavoro, esperta di Diversity Management e co-autrice del libro “Effetto D: storie speciali di donne normali” per presentare il proprio punto di vista sulla tematica della Leadership Femminile nella gestione dei progetti, in ambito aziendale e più in generale nel contesto sociale odierno.

L’evento è stato avviato dal saluto introduttivo della Coordinatrice del Comitato Abruzzo e Molise, Venera Monaco, che ha spiegato gli ambiti di intervento del PMI® e ha illustrato il fitto programma annuale che il Comitato realizzerà sul territorio abruzzese.

Ha preso quindi la parola Massimo Merlino, volontario del PMI® e organizzatore dell’evento, che ha presentato le ospiti e introdotto l’argomento della discussione: la valorizzazione della Leadership femminile come fattore di crescita aziendale e sociale.

Emilia De Matteo, Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Chieti e con una lunghissima esperienza in ambito di Amministrazione Pubblica, ha evidenziato i tratti salienti della Leadership Femminile: inclusiva, pacata ed allo stesso tempo fattiva, rappresenta però un modello troppo sottovalutato nella realtà italiana. L’Assessore De Matteo, con più di 18 anni nella Pubblica Amministrazione, ha ricordato i progressi che con tenacia le donne hanno ottenuto nella vita pubblica e in ambito lavorativo. E’ stata dedicata una riflessione al sistema delle “quote rosa” ed in generale agli strumenti che la legislazione ha messo a disposizione per tentare di migliorare la partecipazione femminile nei ruoli apicali delle aziende e della Pubblica Amministrazione: dalle perplessità di coloro che vedevano in tali strumenti una offesa alla dignità femminile, ai progressi innegabili che grazie ad essi sono stati raggiunti. Molti sono i passi che ancora la nostra società dovrà fare per valorizzare a pieno il ruolo della Donna, per dichiararsi veramente al passo con realtà più evolute, ed i vantaggi non potranno che essere per tutti.

Proprio partendo dai vantaggi che la Leadership femminile è in grado di apportare alla vita aziendale e più in generale alla società attuale, si è concentrata Luciana d’Ambrosio Marri, co-autrice del Libro “Effetto D: storie speciali di donne normali”, sociologa del lavoro e con una esperienza pluriennale in ambito di consulenza aziendale. Luciana d’Ambrosio Marri ha iniziato il suo intervento proprio partendo dai dati del Fondo Monetario Internazionale sul miglioramento che gli indici macroeconomici avrebbero a seguito della effettiva integrazione delle donne in ambito lavorativo.

La Leadership è vissuta generalmente dalle donne come servizio nei confronti dell’azienda, responsabilità verso sé stesse, dedizione ad obiettivi condivisi e sensibilità nei confronti dei propri collaboratori e del contesto. Le donne, con la loro complessità, hanno un approccio più profondo ai problemi e cercano di evitare – per quanto possibile – il conflitto. Questo tipo di approccio, spesso in antitesi con il modello dominante maschile, è definito dalla d’Ambrosio Marri come “effetto D”, D come Donna ma anche D come Diversità, e sarà sicuramente apportatore di benefici per le aziende e per la società, consentendo di superare quei muri che hanno contribuito all’acuirsi dell’attuale crisi economica.

Sono stati affrontati anche gli aspetti psicologici che inducono tante donne ancora oggi ad accettare ruoli di Leadership solo se le proprie competenze sono riconosciute. La mancanza di sicurezza spesso porta le donne a non sentirsi all’altezza di un incarico di responsabilità, pur avendo tutte le caratteristiche per eccellere. E’ stato sottolineato come l’attuale impianto legislativo faccia troppo poco per coniugare una giusta aspirazione alla carriera lavorativa con le esigenze familiari che spesso ricadono esclusivamente sulle donne. Anche l’organizzazione del lavoro, a detta di Luciana d’Ambrosio Marri, dovrebbe essere ripensata per tutelare meglio la genitorialità (e non solo la maternità), non solo dal punto di vista femminile, ma per consentire una maggiore partecipazione dei padri alla vita familiare e liberare quindi il potenziale di creatività e di competenze delle donne, evitando loro di confrontarsi drammaticamente con la necessità di scegliere tra vita familiare e lavoro in azienda.

Le numerose donne presenti in sala e gli uomini hanno via via animato la discussione con domande e riflessioni personali, contribuendo a vivacizzare la discussione.

Un incontro davvero intenso, vissuto con profondità, partecipazione ed emozione.

Una bella giornata di Project Management nella città di Chieti.

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